sabato 9 maggio 2020

Editoriale Deneb della Sera



Siamo di fronte ad uno dei momenti più bui dello scoutismo dai tempi della seconda guerra mondiale. In quegli anni  le nostre mitiche Aquile Randagie mostravano, ai posteri, il loro coraggio e la loro tenacia nel continuare a svolgere le attività, nonostante fossero state abolite nel 1928 con una delle leggi fascistissime.

Sono oramai due mesi che lo scoutismo italiano si è fermato davanti ad un nemico invisibile: il Covid-19. Abbiamo vissuto l’esperienza della quarantena fatta di momenti passati in casa con la nostra famiglia, di rubinetti aperti per lavarsi le mani, di lezioni svolte interamente online e di messe seguite tramite Facebook.

Lo scoutismo, invece, è: vivere nei boschi, stare all’aria aperta, amicizia, avventura, esperienza, fatica, gioia , condivisione, comunità. Alla luce di ciò la nostra esperienza si sarebbe dovuta fermare, arrendere. Eppure, nonostante l’obbligo di dover restare a casa per non aumentare i contagi, le attività lentamente sono ricominciate. Inizialmente con un po’ di difficoltà ma alla fine sono entrate nella nostra quotidianità come avveniva prima dell’emergenza. Ovviamente ciò che facciamo da casa non può essere emozionante e “pratico” come quello che abbiamo sempre svolto in sede e in uscita, e non potrà mai essere considerato come “modello di attività scout” una volta finita l’emergenza. Ci siamo dovuti inventare un nuovo modo di essere esploratori per mantenere alta la nostra fiamma scout.

Ma è proprio qui che ci si ricollega alle Aquile Randagie. Nel 1943, mentre la guerra e il caos imperversavano nel nostro paese, lo scoutismo ebbe un sussulto: la nascita dell' AGI, Associazione guide italiane. Così anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di lanciare un seme durante il maltempo. Questo giornale pianta le sue radici proprio in un momento difficile per lo scoutismo con l’obbiettivo, non solo, di raccontare la nostra esperienza durante questo periodo con lo sguardo dei ragazzi, ma anche di preparare il terreno e i vari germogli che sbocceranno quando torneremo alla nostra amata normalità.

Non mi resta che lasciare spazio ai miei ragazzi e alle loro parole, con la speranza di leggere, il prima possibile, il nostro giornale in forma cartacea tutti assieme in sede, raccontando missioni, imprese e tutto ciò che lo scoutismo ci può dare sul campo.  
«Dopo le nubi splende di nuovo il sole. Che la vostra nube particolare sia tristezza o dolore o ansietà, il sole della felicità verrà di nuovo su di voi se prenderete al meglio la situazione quando i tempi sono duri».
Confidando in quanto ci disse il nostro fondatore BP non mi resta che augurarvi una buona lettura. 


Editoriale del Capo-Riparto



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