Siamo di fronte ad uno dei momenti più bui dello scoutismo
dai tempi della seconda guerra mondiale. In quegli anni le nostre
mitiche Aquile Randagie mostravano, ai posteri, il loro coraggio e la loro
tenacia nel continuare a svolgere le attività, nonostante fossero state abolite
nel 1928 con una delle leggi fascistissime.
Sono oramai due mesi che lo scoutismo italiano si è fermato
davanti ad un nemico invisibile: il Covid-19. Abbiamo vissuto l’esperienza
della quarantena fatta di momenti passati in casa con la nostra famiglia, di
rubinetti aperti per lavarsi le mani, di lezioni svolte interamente online e di
messe seguite tramite Facebook.
Lo scoutismo, invece, è: vivere nei boschi, stare
all’aria aperta, amicizia, avventura, esperienza, fatica, gioia , condivisione,
comunità. Alla luce di ciò la nostra esperienza si sarebbe dovuta fermare,
arrendere. Eppure, nonostante l’obbligo di dover restare a casa per non
aumentare i contagi, le attività lentamente sono ricominciate. Inizialmente con
un po’ di difficoltà ma alla fine sono entrate nella nostra quotidianità come
avveniva prima dell’emergenza. Ovviamente ciò che facciamo da casa non può
essere emozionante e “pratico” come quello che abbiamo sempre svolto in sede e
in uscita, e non potrà mai essere considerato come “modello di attività scout”
una volta finita l’emergenza. Ci siamo dovuti inventare un nuovo modo di essere
esploratori per mantenere alta la nostra fiamma scout.
Ma è proprio qui che ci si ricollega alle Aquile Randagie.
Nel 1943, mentre la guerra e il caos imperversavano nel nostro paese, lo
scoutismo ebbe un sussulto: la nascita dell' AGI, Associazione
guide italiane. Così anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di
lanciare un seme durante il maltempo. Questo giornale pianta le sue radici
proprio in un momento difficile per lo scoutismo con l’obbiettivo, non solo, di
raccontare la nostra esperienza durante questo periodo con lo sguardo dei
ragazzi, ma anche di preparare il terreno e i vari germogli che sbocceranno
quando torneremo alla nostra amata normalità.
Non mi resta che lasciare spazio ai miei ragazzi e alle loro
parole, con la speranza di leggere, il prima possibile, il nostro giornale
in forma cartacea tutti assieme in sede, raccontando missioni, imprese e tutto
ciò che lo scoutismo ci può dare sul campo.
«Dopo le nubi splende di nuovo il sole. Che la vostra nube particolare sia tristezza o dolore o ansietà, il sole della felicità verrà di nuovo su di voi se prenderete al meglio la situazione quando i tempi sono duri».
Confidando in quanto ci disse il nostro fondatore BP non mi
resta che augurarvi una buona lettura.
Editoriale del Capo-Riparto
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