Il 22 aprile è stato il 50ennale dell’Earth day ovvero il
giorno in cui celebriamo la fertile madre che ci offre la vita e che l’ha
offerta ai nostri antenati; quest’anno, però, il 22 aprile si è differenziato
dai precedenti 49. Infatti abbiamo trascorso questa ricorrenza chiusi in casa per via del Covid-19. Infatti, il fatto che 4 miliardi di persone si trovino chiusi nelle
proprie case , ci ha fatto assistere ad una specie di rivolta da parte della
natura che si è riappropriata degli spazi che NOI dovremmo condividere con la
natura stessa ovviamente rispettandola; ciò però non avviene anche perché il
neoliberismo ha l’unico scopo di produrre attuando con la terra una
relazione di tipo "estrattivista". Inoltre la globalizzazione portata da questo
nuovo secolo si è rivelato subdola, difatti in poche settimane il nostro
mondo è diventato improvvisamente un insieme di indifferenti, specialmente nei
confronti dei paesi più in difficoltà nell'affrontare questa pandemia. Cito il
fattoquotidiano: "La lezione più evidente che possiamo trarre è che la Terra è
un organismo vivente in cui tutto si tiene: biologia, ecologia, economia,
istituzioni sociali, giuridiche e politiche. La salute di ciascun individuo è
dipendente dal buon funzionamento dei cicli vitali del pianeta”. Noi dobbiamo
impegnarci a salvaguardarli dato che in questo periodo ci siamo accorti di come sia necessario l’impegno di tutti per cambiare le cose. Proprio per questo motivo, quando finirà la
quarantena, spero che si inizi a pensare seriamente alla salvaguardia del nostro
pianeta.
di Giovanni Pasqualini
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